lunedì 20 aprile 2009

Un "Laboratorio politico"

Mi è stato chiesto di scrivere qualche riga sulla esperienza vissuta come consigliere di quartiere. Lo faccio volentieri, con l'intento di stimolare altre persone a rendersi disponibili per svolgere questo importante compito di amministrazione decentrata.
Tutto è iniziato in modo inaspettato e imprevedibile: prima Sauro che mi ha convinto ad entrare nella lista dei candidati UDC, poi la rinuncia del Dott. Franco Casadei per i molteplici impegni e di conseguenza il mio "ripescaggio" e la surroga a consigliere. A quel punto, visto che qualcuno ha compiuto un atto di fiducia nei miei confronti, ho deciso di impegnarmi in modo convinto in questa nuova esperienza. E il modo di impegnarmi l'ho subito trovato, grazie soprattutto alla scelta intelligente del Presidente del Consiglio di Quartiere di affidarmi l'incarico di Coordinare i lavori della Commissione "Cultura", incarico che non ho potuto rifiutare visto che il gruppo di maggioranza offriva a un membro del gruppo di opposizione una delega così importante.
Non sto ad elencare tutte le attività promosse in questi cinque anni di vero lavoro, i contatti avuti e in particolare i rapporti stabiliti con molte persone. Mi preme solo sottolineare che, tra le altre cose, si è cercato di dare un aiuto a chi è impegnato nella formazione primaria, perché sono profondamente convinto che si debba fare tutto il possibile per favorire lo sviluppo culturale nei bambini, accendendo in essi la passione per la lettura, la poesia, l'arte, la conoscenza scientifica, facendo emergere la loro buona creatività in una crescita completa e armoniosa. Investire in questo campo significa investire sul futuro di tutti. La Commissione si è occupata anche dei "non più giovani", promuovendo proprio in quest'ultimo periodo il corso di "ginnastica per la memoria", accolto subito con interesse e partecipazione.
In seno al Consiglio, pur mantenendo l'identità che caratterizza i vari gruppi politici, siamo riusciti a collaborare fattivamente per venire incontro nel migliore dei modi alle esigenze delle persone che si sono rivolte a noi. Si è trattato di un vero "laboratorio politico", in cui tutti sono stati responsabilizzati nel governo della cosa pubblica, valorizzando le persone per quanto erano in grado di dare, senza rivalità, gelosie o piccinerie di sorta, dimostrando che si può far politica in modo diverso, per perseguire un ideale che unisce tutti: far crescere il bene comune. Non è mancato il confronto, a volte anche acceso, ma sempre condotto con franchezza e nella ricerca della verità delle situazioni.
Alla scadenza del mandato, voglio ringraziare i componenti della Commissione "Cultura", il mio collega di lista, il Presidente e tutti i membri e collaboratori del Consiglio di Quartiere per il lavoro che siamo riusciti a svolgere in questi cinque anni, con entusiasmo da parte di tutti. Infine mi sia concesso di ringraziare particolarmente quanti con la loro scelta mi hanno consentito di
fare una esperienza così intensa e arricchente.

Altenio Benedetti

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