Il problema della moschee a Cesena va inserito nella tematica più generale che riguarda l'immigrazione.
L'immigrazione di stranieri, nel nostro comune, ha raggiunto cifre importanti: al 31 dicembre 2008 risultavano essere 7.427 pari all'8% della popolazione residente con un incremento, rispetto al 2007, di circa 858 unità, pari al 13%. Il fenomeno dell'immigrazione avendo, raggiunto queste proporzioni, deve essere guidato ed indirizzato e non passivamente subito.
Per coloro che intendono rimanere in Italia deve essere chiaro che si inseriscono in un paese che ha una storia, delle tradizioni, una cultura e delle leggi che vanno rispettate da tutti coloro che ne vogliono far parte. L'inserimento di stranieri ed in particolare di extra-comunitari va commisurato in base alle esigenze lavorative nazionali. L'accoglienza di persone che vengono per lavorare nel nostro paese è doverosa e gli operatori economici che ne hanno necessità debbono contribuire per la loro sistemazione logistica in particolare fornire loro un servizio di foresteria favorito da norme urbanistiche appropriate.
Non è secondaria l'integrazione sociale degli immigrati; deve essere chiaro che chi sceglie di vivere da noi deve imparare la nostra lingua rispettare la nostra cultura affinché non ci troviamo stranieri in patria.
Vi sono altre esigenze, che riguardano la sfera più privata, che vengono avanzate da immigrati di religione Musulmana. Tutti hanno diritto di esprimere la loro fede e trovarsi in luoghi di preghiera; altra cosa voler realizzare luoghi simbolo con significati diversi per marcare una presenza di tipo politico. Noi diciamo sì ad un luogo di preghiera, no ad un luogo con significati diversi e soprattutto attività diverse.
Comunque la materia è assai delicata, deve essere affrontata a livello nazionale in un rapporto di reciprocità con le nazioni di provenienza degli immigrati stessi e non comune per comune.
La creazione di un centro di cultura islamica, una associazione riservata esclusivamente a chi proviene da determinate nazioni non favorisce certamente l'integrazione sociale; l'integrazione si realizza socializzando all'interno di associazioni già esistenti di cui il nostro territorio è ricco.
Sulla situazione contingente della creazione di un centro di cultura islamica nella zona artigianale di Torre del Moro, destinata ad attività produttive, riteniamo che non sia un sito idoneo per un luogo di preghiera.
L'atteggiamento dell' amministrazione comunale su tutta la vicenda non è mai stato chiaro: la nostra sensazione è che l'amministrazione a suo tempo abbia lei stessa consigliato l'acquisto di un capannone che avrebbe successivamente trasformato in centro di cultura islamico.
Antonio Prati
Candidato Sindaco Unione Di Centro
L'immigrazione di stranieri, nel nostro comune, ha raggiunto cifre importanti: al 31 dicembre 2008 risultavano essere 7.427 pari all'8% della popolazione residente con un incremento, rispetto al 2007, di circa 858 unità, pari al 13%. Il fenomeno dell'immigrazione avendo, raggiunto queste proporzioni, deve essere guidato ed indirizzato e non passivamente subito.
Per coloro che intendono rimanere in Italia deve essere chiaro che si inseriscono in un paese che ha una storia, delle tradizioni, una cultura e delle leggi che vanno rispettate da tutti coloro che ne vogliono far parte. L'inserimento di stranieri ed in particolare di extra-comunitari va commisurato in base alle esigenze lavorative nazionali. L'accoglienza di persone che vengono per lavorare nel nostro paese è doverosa e gli operatori economici che ne hanno necessità debbono contribuire per la loro sistemazione logistica in particolare fornire loro un servizio di foresteria favorito da norme urbanistiche appropriate.
Non è secondaria l'integrazione sociale degli immigrati; deve essere chiaro che chi sceglie di vivere da noi deve imparare la nostra lingua rispettare la nostra cultura affinché non ci troviamo stranieri in patria.
Vi sono altre esigenze, che riguardano la sfera più privata, che vengono avanzate da immigrati di religione Musulmana. Tutti hanno diritto di esprimere la loro fede e trovarsi in luoghi di preghiera; altra cosa voler realizzare luoghi simbolo con significati diversi per marcare una presenza di tipo politico. Noi diciamo sì ad un luogo di preghiera, no ad un luogo con significati diversi e soprattutto attività diverse.
Comunque la materia è assai delicata, deve essere affrontata a livello nazionale in un rapporto di reciprocità con le nazioni di provenienza degli immigrati stessi e non comune per comune.
La creazione di un centro di cultura islamica, una associazione riservata esclusivamente a chi proviene da determinate nazioni non favorisce certamente l'integrazione sociale; l'integrazione si realizza socializzando all'interno di associazioni già esistenti di cui il nostro territorio è ricco.
Sulla situazione contingente della creazione di un centro di cultura islamica nella zona artigianale di Torre del Moro, destinata ad attività produttive, riteniamo che non sia un sito idoneo per un luogo di preghiera.
L'atteggiamento dell' amministrazione comunale su tutta la vicenda non è mai stato chiaro: la nostra sensazione è che l'amministrazione a suo tempo abbia lei stessa consigliato l'acquisto di un capannone che avrebbe successivamente trasformato in centro di cultura islamico.
Antonio Prati
Candidato Sindaco Unione Di Centro
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