Nel rileggere l’opera di Platone scritta nel 390 a.c .mi ha colpito l’esortazione che ritengo di trascrivere data la sua attualità:
“Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà. si trova ad avere a capo dei Coppieri che glie ne versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che se i Governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una malapianta: la tirannia.”
Preso atto dei validi suggerimenti di Platone oggi i cattolici hanno a loro disposizione uno strumento in grado di suggerire e chiarire gli atteggiamenti morali e politici capaci di affrontare le problematiche che si presentano sempre più numerose e per evitare la malapianta dell’anarchia : si tratta della Dottrina Sociale della Chiesa la quale, al secondo punto del capitolo ottavo e commi seguenti, fornisce risposte concrete che dovrebbero essere oggetto di riflessione per il laicato cattolico collocato nei più vari partiti politici. Non credo sia più possibile assistere a manifestazioni populiste e forcaiole che risultano essere solo strumentali per carpire la buona fede dei cittadini già provati dalla crisi economica in atto. Ritengo che un ripensamento e una maggiore forza morale, nonché un maggiore coesione, dei laici cattolici possa concorrere ad affrontare più serenamente un futuro pieno di incognite.
“Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà. si trova ad avere a capo dei Coppieri che glie ne versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che se i Governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una malapianta: la tirannia.”
Preso atto dei validi suggerimenti di Platone oggi i cattolici hanno a loro disposizione uno strumento in grado di suggerire e chiarire gli atteggiamenti morali e politici capaci di affrontare le problematiche che si presentano sempre più numerose e per evitare la malapianta dell’anarchia : si tratta della Dottrina Sociale della Chiesa la quale, al secondo punto del capitolo ottavo e commi seguenti, fornisce risposte concrete che dovrebbero essere oggetto di riflessione per il laicato cattolico collocato nei più vari partiti politici. Non credo sia più possibile assistere a manifestazioni populiste e forcaiole che risultano essere solo strumentali per carpire la buona fede dei cittadini già provati dalla crisi economica in atto. Ritengo che un ripensamento e una maggiore forza morale, nonché un maggiore coesione, dei laici cattolici possa concorrere ad affrontare più serenamente un futuro pieno di incognite.
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